Il tradimento sociale di Poste sulla desolante gestione del personale che raggiunto la totale esasperazione.
Ferdinando Medaglia, segretario generale UIL Poste Liguria
Anche quest’anno, ormai è quasi una tradizione, siamo costretti a ritornare sullo spinoso tema della desolante gestione del personale di Poste Italiane applicato negli uffici della provincia di Imperia. Non mantenere gli impegni presi con i cittadini e con i lavoratori è identificabile come tradimento sociale e, purtroppo, è ciò che accade in Poste Italiane in particolari momenti dell’anno, ancor più, nello specifico, durante la stagione estiva, allorché province come Imperia decuplicano la presenza della clientela, in quanto luogo altamente turistico.
L’annoso problema della scarsità di risorse umane viene scaricato con metodi francamente arcaici sul personale, in pratica obbligato a coprire le lacune con una intensità dell’impegno di lavoro totalmente priva di logica. La ripartizione delle risorse umane viene costantemente trattata come una continua emergenza, laddove la realtà è che non vengono affrontate le annose lacune strutturali nelle risorse e nella loro organizzazione. E tutto ciò avviene solo ed esclusivamente sulla pelle del dipendente.
Ne deriva una inaccettabile impennata di stress correlato, peraltro da troppo tempo punto dolente della categoria. Il personale ha ormai raggiunto la totale esasperazione. Il fisiologico aumento di imperfezioni formali causato da questa politica aziendale deriva evidentemente da incapacità organizzativa ed invece, paradossalmente, ha portato ad una impennata delle contestazioni disciplinari che aggiunge frustrazione a stanchezza. La smaccata violazione di accordi locali e CCNL riguardo alle sostituzioni rese necessarie dalle necessità fisiologiche del personale (ferie, malattia ecc.) aggrava ulteriormente la situazione. Manca in buona sostanza una accettabile programmazione ed una visione realistica delle problematiche del settore. Eppure, avere un personale soddisfatto della propria attività è un elemento strategico fondamentale che coinvolge la produttività e per questo dovrebbe essere tenuta in grande considerazione. Peggio, lasciare sguarniti o chiusi uffici postali rappresenta un vulnus per tutti quei cittadini che hanno la necessità di servirsi delle prestazioni offerte dall’Azienda, con la conseguenza di produrre giuste recriminazioni o esprimere un dileggio che le maestranze non meritano.
Il desolante quadro appena descritto deriva, a nostro parere, da una inadeguata e mediocre gestione delle problematiche del settore che la scrivente O.S. denuncia ormai da troppo tempo. Semplicemente, il personale non basta, ma la responsabilità è sempre del lavoratore, non di chi prende decisioni. Né stiamo parlando di un’Azienda in crisi, visto che la stessa annuncia regolarmente grandi successi economici.
Serve un’azione decisa che per una volta non si limiti a tagliare e che guardi alla qualità del lavoro e delle condizioni delle persone. Per quanto ci riguarda ci riserviamo ogni iniziativa per portare finalmente l’Azienda ad affrontare realmente la situazione.

