Il 16 giugno 1944 i nazifascisti deportarono 1500 operai delle fabbriche genovesi.
81 anni fa si consumava
una rappresaglia feroce delle forze di occupazione contro il movimento operaio che aveva dato vita a scioperi e sabotaggi nelle fabbriche di armamento naziste.
Reparti armati e forze fasciste circondarono gli stabilimenti San Giorgio, SIAC, Ansaldo e Piaggio.
I nazifascisti selezionarono i più giovani, circa 1.500 operai, per caricarli su vagoni ferroviari.
Alcuni riuscirono a scappare, qualcuno morì gettandosi dal treno per fuggire, altri invece furono colpiti dai nazisti durante il tentativo di fuga. Per gli operai fatti prigionieri la meta fu inizialmente il campo di concentramento di Mauthausen, poi uno dei campi di lavoro forzato del Reich. Non tutti riuscirono a sopravvivere.
“Ricordiamo il sacrificio degli operai che da Mauthausen non fecero ritorno a casa dalle loro famiglie e di quelli che riuscirono a sopravvivere al rastrellamento e all’internamento – dichiara Giuseppe Gulli, segretario organizzativo Uil Liguria –
In un Europa funestata dalla guerra, rivolgiamo a questi giovani che lottavano per giustizia, ideali democratici e pace un pensiero di profonda riconoscenza”.