Liguria, Bizzarri: la UIL chiede una svolta su welfare, lavoro pubblico e investimenti sociali.

Il Rapporto annuale della Banca d’Italia sull’economia della Liguria restituisce un’immagine chiara: la nostra regione cresce poco, invecchia molto e lascia indietro intere fasce di popolazione. Dietro il linguaggio tecnico dei dati, leggiamo una realtà che come UIL Liguria denunciamo da tempo: la Liguria vive un equilibrio precario tra stagnazione economica, sofferenza sociale e fragilità dei servizi pubblici.
Sanità e welfare: più spesa, ma meno personaleNel 2024 la spesa sanitaria regionale è cresciuta del 3,8%, ma la vera emergenza resta la mancanza di personale sanitario. Le uscite dal Servizio Sanitario Nazionale (infermieri soprattutto) sono stabili su livelli allarmanti, e una casa di comunità su tre non è ancora operativa. Senza un piano straordinario di assunzioni e valorizzazione del personale, il PNRR rischia di essere un’occasione persa, e il diritto alla salute un principio svuotato di contenuto .
Giovani e lavoro: la frattura generazionale si allargaLa Liguria continua a registrare una bassa natalità imprenditoriale e una debole presenza di start-up innovative, in particolare fuori dalla città metropolitana di Genova. I giovani faticano a trovare spazi e strumenti per restare, crescere e innovare. Questo è inaccettabile: servono politiche attive del lavoro, credito agevolato e fiscalità di vantaggio per trattenere talenti e rafforzare l’occupazione giovanile qualificata.
Pubblico impiego: si chiede di fare di più con sempre menoAnche nel pubblico impiego la Liguria si confronta con una progressiva erosione di organici e competenze, in un contesto di blocco del turnover e invecchiamento del personale. La qualità dei servizi ai cittadini non può prescindere dalla tutela e dal rilancio del lavoro pubblico: servono rinnovi contrattuali dignitosi, investimenti sulla formazione continua (anche digitale) e uno sblocco selettivo delle assunzioni.
Bilancio pubblico e coesione: il PNRR non bastaNel 2024 la spesa degli enti locali liguri è cresciuta, trainata dagli investimenti PNRR su mobilità sostenibile e transizione ecologica. Ma l’attuazione reale dei progetti resta lenta, e spesso concentrata in poche aree urbane. La perequazione territoriale e sociale, specie nei piccoli comuni e nell’entroterra, è ancora lontana. Come UIL chiediamo trasparenza e partecipazione nei processi decisionali, e maggiore coinvolgimento del Terzo Settore e della cooperazione sociale nella governance dei fondi.
Casa e credito: accesso sempre più difficileIl rapporto segnala un calo delle compravendite di abitazioni e un aumento (contenuto) dei prezzi, a fronte di un mercato del credito debole. Le famiglie faticano ad accedere a mutui, mentre l’offerta di alloggi a canoni sostenibili è insufficiente. Per questo rinnoviamo la nostra richiesta di un piano straordinario per l’edilizia sociale e universitaria, e una moratoria regionale sui pignoramenti della prima casa per famiglie in difficoltà.
Legalità e sicurezza: senza coesione sociale, nessuna città è sicuraIl tema della legalità urbana non può essere disgiunto dalle disuguaglianze crescenti, dalla crisi abitativa, dalla marginalità giovanile. Prevenzione, rigenerazione urbana e inclusione sociale devono tornare centrali nelle politiche regionali e locali. Come UIL Liguria continueremo a portare nelle istituzioni la voce di chi lavora nei quartieri difficili, nei servizi educativi, nella cooperazione sociale, nei presìdi di giustizia.La Liguria ha bisogno di una nuova stagione di investimenti pubblici, coesione sociale e centralità del lavoro. Come UIL Liguria siamo pronti a fare la nostra parte: vigilare, proporre, contrattare. Ma servono scelte politiche coraggiose. Perché la crisi non è solo economica: è una crisi di visione, di fiducia e di giustizia sociale.